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Cremisi Studio, la moda contro la violenza

O ggi vi parlo di una azienda che è nata con l’obiettivo di mostrare come la moda non debba essere solo qualcosa di estetico, ma possa essere anche qualcosa di utile. Un oggetto che, come la borsa delle donne, possa renderti bella in ogni occasione ma sostenere una giusta causa facendo del bene. 

Ma, secondo voi, la moda è in grado di fondere stile ed impatto sociale?

Io credo di sì, e il brand Cremisi Studio vuole riuscirci sempre di più.  La missione chiave del brand è: sostenere le donne vittime di violenza. Le Donne, vittime di violenza, sono purtroppo un numero in costante aumento e Cremisi Studio ha pensato ad un’iniziativa che è entrata a far parte anche della filosofia del brand. 

Per ogni borsa di Cremisi Studio acquistata, parte del ricavato sarà donato all’associazione “Io scelgo me” di Serena Fumaria che, da anni, si occupa del recupero di donne vittime di violenze ed abusi, ponendosi come obbiettivo quello di permettere un rientro ottimale di queste persone nella normalità. 

Perché, il vero problema, è proprio RITORNARE alla normalità. Il problema è fidarsi di nuovo, credere nell’amore, ritrovare se stesse e sognare, ancora, il gesto più semplice del mondo: lui che ti allunga la tua borsa preferita e ti prende per mano per camminare insieme.

Oggi, in occasione della giornata che grida al mondo #stopallaviolenzasulledonne voglio celebrarla pubblicando l’intervista a Sabrina di Tora, fondatrice del brand e del progetto, che ha risposto alle mie domande sul cosa l’ha spinta a creare la borsa Icona dedicata alle donne vittime di violenza. 

Si dice che dentro alla borsa delle donne ci sia dentro una vita intera, se guardassimo dentro alla mia avrebbe molto da raccontare! Ho avuto il piacere di creare qualche scatto con questa borsa meravigliosa.. un racconto di una borsa che lega per sempre due persone e che non trasmette odio ma solo il gesto di prendersi per mano e camminare insieme.

La borsa #stopallaviolenzasulledonne

6 domande a Sabrina Di Tora

1. Sei tu l’ideatrice del Brand
Esatto, sono l’ideatrice di questo progetto ambizioso che mi piace chiamarlo “Charity Brand”. 

Lo definisco ambizioso perché unire un problema di natura sociale e culturale con la moda e farne la sua forza  è qualcosa di molto molto difficoltoso. C’è bisogno di spiegarlo a fondo per far capire bene il Concept, ed essere di fiducia nell’attività contro la violenza sulle donne e di genere.

2. Com’è nata la passione di fare le borse?

La passione per le borse nasce in concomitanza con i miei primi lavori nel settore-moda, quindi direi che sono state le borse a scegliere me! I miei studi, ultimati quasi 10 anni fa, sono stati allo IED Moda Lab di Milano, settore accessori: scarpe, borse, cappelli e piccola pelletteria. 

Il mio primo impiego in ufficio stile di Alexander Mc Queen a Londra fu proprio sulle borse e piccola pelletteria. Da lì in poi le borse le definisco come amiche di vita.

3. Com’è nata l’idea di creare accessori per sostenere le donne vittime di violenza, quali i progetti futuri?

L’idea è nata da una voglia di sensibilizzare su questo tema con una chiave diversa ma alla portata di tutti. Essere più collaborative e unite in qualcosa che ha realmente bisogno di essere cambiato, in primis culturalmente, ma anche legalmente e burocraticamente mi ha ispirata. Cremisi Studio per ogni borsa venduta devolve la sua percentuale all’Associazione “Io scelgo me” di Serena Fumaria, che sostiene le donne vittime di violenza. Il primo passo per uscire da questa spirale di violenza è proprio quello di farsi aiutare da persone che rimettono in moto la nostra autostima, dalla consapevolezza di noi stessi agli aspetti legali e burocratici della causa. I progetti futuri, sono molti, quello più vicino che si concluderà a breve, è quello di una holding lusso con sede a Milano che ci vorrebbe come partner associata. Il grande interesse è sia per l’estetica del brand, ma soprattutto per il Concept Charity che ci contraddistingue.

4. Cosa ti ha ispirato nella ricerca di questo progetto?

Su Vanity Fair, nel 2013, ci fu un’intervista all’avvocata Antonietta Confalonieri, un articolo da leggere e rileggere; il titolo aiutava già a capire la base del problema secondo chi, tutti i giorni, ha a che fare con il tema violenza sulle donne:

“Serve un cambiamento culturale”. E’ inutile tagliare i rami se le radici sono secche, c’è bisogno di formazione su eguaglianza e rispetto di genere e amore per sé stessi fin dalla tenera età. Questo è stato uno degli articoli che mi ha emozionato e ispirato.

5. Quali sono i colori di tendenza che utilizzerai per le prossime borse?

Continueremo sicuramente con i toni rosa, il fucsia e il rosso Cremisi, d’aiuto arriveranno dei contrasti sfiziosi e glamour come il giallo, il verde e il viola.

Qualche Preview si inizierà a vedere a fine anno con una Limited Edition all’interno di Cremisi Studio, studiata a pennello per incuriosire a ciò che verrà con l’anno nuovo.

6. Qual’è il tuo colore preferito?

Il mio colore preferito è il nero. Riesce a dare valore dai toni freddi e anche a quelli più caldi e mi piace perché sta bene con tutto ma anche da solo, rispecchia molto il mio modo di vivere. Inconsciamente mi rendo conto di rispecchiare molto il nero, passo giornate intere in studio a disegnare da sola, per mio volere, ma una volta uscita dal mio mondo riesco a stare in tutte le situazioni che mi vengono proposte.

Sono onorata di aver sostenuto, attraverso contenuti digitali, questo “Charity Brand” e poter condividere, con tutte voi, un progetto che unisce la moda e il sociale a difesa di tutte le donne.

Grazie Cremisi Studio by Sabrina Di Tora.

XO ♥︎ Eleonora

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